La rappresentazione della disabilità nei materiali scolastici

La scuola inclusiva e i materiali didattici

Negli ultimi decenni, si sta cercando di approfondire il significato del principio di una scuola inclusiva per tutti, nella quale ogni bambino ha il diritto di accedere a un’educazione che favorisca appieno lo sviluppo della sua personalità. Molte ricerche hanno dimostrato che, per la messa in atto di un modello inclusivo all’interno del contesto scolastico, l’atteggiamento del docente, le strategie didattiche adottate e i materiali scolastici proposti agli allievi rappresentano un fattore determinante.

I docenti, nella scuola concepita come contesto sociale, oltre che a svolgere un ruolo di notevole importanza dal punto di vista della trasmissione del sapere disciplinare e della conoscenza, offrono un contributo nel favorire, oppure ostacolare, una prospettiva inclusiva attraverso il loro atteggiamento e la loro pratica educativo-didattica. Nella propria quotidianità l’insegnante è solito ad adoperare materiali didattici, come possono per esempio essere i giochi o i libri di testo. Questi strumenti, oltre che a comprendere tutta una serie di contenuti prettamente didattici e disciplinari, permettono agli allievi di entrare a contatto con la realtà sociale in quanto presentano al loro interno dei modelli culturali e sociali nei quali gli allievi possono rispecchiarsi e riconoscersi.

Numerosi studi condotti a livello mondiale hanno dimostrato che la disabilità è una realtà poco rappresentata nei libri di testo e nei materiali didattici e, quando presente, viene spesso considerata e presentata attraverso termini appartenenti a un linguaggio di tipo medico. È giunto il momento, come sottolineano diversi autori, di fare in modo che avvenga un cambio di prospettiva e si concretizzi un cambiamento da una visione medico-individuale a una visione della disabilità di tipo bio-psico-sociale. Un piccolo tassello, che mira a considerare una visione di tipo bio-psico-sociale della disabilità all’interno del contesto scolastico ticinese, è la creazione e l’utilizzo di materiali didattici a sfondo inclusivo. 

Con il termine “sfondo inclusivo”, coniato dal professor Fabio Filosofi dell’Università degli Studi di Trento, si intende che la disabilità non è l’oggetto d’insegnamento principale, ma viene rappresentata all’interno dei materiali utilizzati per l’acquisizione dei saperi e lo sviluppo delle competenze nelle varie discipline scolastiche. Questa teoria pone l’accento sull’importanza di rappresentare, attraverso immagini e testi, differenti tipi di realtà presentate come sfondo rispetto al focus disciplinare e tematico. Tale modalità rappresentativa ha lo scopo di abituare i bambini a una varietà di rappresentazioni del reale (di esseri umani, animali o oggetti) al fine di contrastare lo standard rappresentativo omologante. 

Il progetto dei giochi didattici del Fonopolpo e del Fonogranchio

Attualmente in Ticino si sta cominciando a progettare e realizzare dei materiali di questo tipo; questi non riguardano unicamente la realtà della disabilità, ma considerano, più in generale, la diversità. I primi prodotti sono delle scatole di giochi didattici pubblicate da Fontana Edizioni. Le prime due scatole di giochi didattici, che saranno disponibili da agosto 2025, riguardano l’ambito della fonologia e della fonografia. Le scatole dei giochi fonologici (Fonopolpo) e fonografici (Fonogranchio), che vengono sinteticamente spiegate in seguito con alcuni esempi, sono state progettate e create da LAPIS (L’APprendimento Inclusivo a Scuola) un gruppo formato da Marco Menghini (docente di scuola elementare), Gianluca Alli (docente di scuola speciale) e Valeria Menghini (docente di scuola elementare).

I giochi didattici del Fonopolpo offrono una modalità pratica e coinvolgente per promuovere lo sviluppo delle competenze fonologiche e metafonologiche nei bambini. Attraverso un approccio puramente ludico, gli allievi hanno l’opportunità di esercitare le loro capacità di riconoscere e identificare i suoni che compongono le parole in modo interattivo. Oltre a favorire queste competenze, i dieci giochi presenti nella scatola del Fonopolpo curano anche gli aspetti legati alla differenziazione.

Vi sono giochi che riguardano la consapevolezza globale, come il riconoscimento e la produzione di rime, la segmentazione e la fusione sillabica, l’identificazione della sillaba iniziale e finale. Diversi giochi si rifanno invece alla consapevolezza analitica e riguardano le singole unità sonore della parola, fra questi vi sono la segmentazione e la fusione fonemica,  l’identificazione del fonema iniziale e finale. Altri giochi esercitano le capacità metafonologiche: ai bambini è chiesto di manipolare le parole, o alcune loro parti, presentate oralmente.

Ogni singolo gioco è progettato per offrire un’esperienza educativa stimolante che incoraggia l’apprendimento attivo e cooperativo. Consolidando le loro competenze fonologiche e metafonologiche, gli allievi acquisiscono abilità fondamentali per il successo nell’apprendimento della lettura e della scrittura.

Negli esempi proposti si può notare come alcune immagini (telefonino, orsacchiotto, scatola, iglù e lente) hanno lo scopo di promuovere la diversità e mostrare ai bambini l’eterogeneità della realtà che li circonda.

La scatola del Fonogranchio è progettata per promuovere lo sviluppo delle competenze fonografiche, fondamentali per l’apprendimento della lettura e della scrittura. Queste competenze implicano la capacità di associare correttamente segni grafici a suoni nel processo di lettura e, viceversa, trasformare suoni in segni durante la scrittura. 

I giochi presenti all’interno della scatola del Fonogranchio sono pensati per sviluppare le competenze degli allievi a livello di memoria. In alcuni giochi vengono richiamate delle abilità riferite alla memoria a breve termine, in altri viene attivata in maniera particolare la memoria a lungo termine.

Questi giochi, legati alle capacità fonografiche, supportano anche il consolidamento delle abilità fonologiche analitiche. Fornendo un importante supporto visivo attraverso i segni, aiutano i bambini a concretizzare il processo di associazione e memorizzazione, rendendolo più tangibile e agevole. 

I giochi del Fonogranchio, quindi, non solo facilitano l’apprendimento delle associazioni suono-segno, ma anche il rafforzamento delle competenze fonologiche, essenziali per il successo scolastico e la padronanza del linguaggio scritto.

Anche in questo caso è possibile osservare come le rappresentazioni grafiche presenti sulle carte da gioco presentano delle caratteristiche proprie che, discostandosi da un modello standard, le rendono uniche e vicine alla realtà vissuta dai bambini.

Progetti futuri

In riferimento al futuro, l’intenzione è quella di creare altre scatole di giochi nell’ambito della lingua italiana (lettura e comprensione, punteggiatura e ortografia) e vari materiali/supporti didattici. A breve verranno create delle pagine sui principali social network e un sito web attraverso il quale si potranno ordinare i materiali scolastici a sfondo inclusivo. Qualora vi fosse l’interesse di approfondire l’argomento e ottenere delle informazioni supplementari rispetto ai progetti, potete contattarci per mail a: lapis.scuola@gmail.com.

Inoltre, si vuole sviluppare una ricerca etnografica e/o sperimentale per andare a valutare l’impatto di questi giochi sulle percezioni dei docenti e dei bambini. In particolare, si vuole dimostrare non solo che questi giochi impattano positivamente sull’apprendimento ma anche che sono in grado di alimentare effettivamente una sensibilità inclusiva nel bambino, andando a testare quanto la teoria sembra supportare.

Sarebbe importante implementare dei materiali didattici a sfondo inclusivo nelle nostre scuole, perché, come diceva Maria Montessori, i docenti hanno il compito di “seminare nei bambini buone idee, perché anche se oggi non le comprendono, un giorno fioriranno.” I bambini di oggi sono la società del futuro e i materiali didattici a sfondo inclusivo rappresentano uno dei tanti semi che, una volta fioriti, possono contribuire a rendere più inclusiva la nostra società.

Gianluca Alli. Docente di scuola speciale in una classe inclusiva di scuola elementare, membro del Centro di Ricerca in Medical Humanities, Ricercatore attento alle tematiche dell’inclusione.

Marco Menghini. Docente di scuola elementare e grande appassionato di giochi.

Valeria Menghini. Docente di scuola elementare con una passione per il disegno.